Le Pleiadi: il cluster stellare più affascinante del cielo notturno

Le Pleiadi, meglio conosciute come le “Sette Sorelle”, sono un famoso ammasso stellare situato nella costellazione del Toro.

Esse, sono state oggetto di analisi per secoli, tanto da essere menzionate in diverse culture e mitologie, ma anche studiate scientificamente al fine di scoprirne i loro segreti.

Pertanto, in questo articolo cercheremo di capirne di più in merito, partendo proprio dalla loro storia!

La storia e la scoperta delle Pleiadi

Le Pleiadi hanno una storia affascinante, la quale risale a migliaia di anni fa.

Si ritiene, infatti, che esse vennero menzionate per la prima volta dagli antichi Greci, anche se questo punto è tutt’ora oggetto di dibattito.

Infatti, andando molto a ritroso, già nel 3000 a.C (e più nello specifico, guardando alla tradizione babilonese antica), la parola “MUL.MUL” sembra sia stata associata proprio al concetto di “stelle” (o più precisamente, a “gocce di pioggia”).

In questo contesto, le Pleiadi facevano quindi riferimento alla divinità babilonese Enlil, che era il dio del vento, delle tempeste e della creazione.

Pertanto, sempre secondo la mitologia babilonese, Enlil creò le Pleiadi, come simbolo di fertilità e di buona fortuna: la loro apparizione all’inizio della primavera era infatti considerata un presagio di prosperità e di buon raccolto.

Tuttavia, mettendo un attimo da parte questa piccola parentesi e riallacciandoci alla cultura ed alla mitologia greca, è ormai assodato che le Pleiadi furono considerate da queste “le sette figlie di Atlante e Pleione”.

Infatti, secondo la leggenda, Zeus le trasformò in costellazione dopo che erano state costrette a fuggire dall’Orso che le stava inseguendo.

Da qui, quindi:

  • Alcyone
  • Atlas
  • Electra
  • Maia
  • Merope
  • Taygeta
  • Pleione

Detto questo, è bene sapere che le Pleiadi furono osservate tempo addietro anche in altre culture del mondo.

In effetti, in Giappone esse sono note (da tempo immemore) come “Subaru” e sono considerate un simbolo di unione e forza, mentre in Messico, le Pleiadi sono state associate alla dea della pioggia, Tlaloc.

Ma la storia delle Pleiadi nell’astronomia va oltre la mitologia e le credenze popolari.

Infatti, si pensa che esse siano state probabilmente scoperte per la prima volta dall’astronomo greco Ipparco di Nicea, intorno all’anno 130 a.C.

Tuttavia, solo nel 1610 d.C. l’astronomo italiano Galileo Galilei le osservò più nel dettaglio (attraverso il suo telescopio), scoprendo che l’ammasso non era composto da sole sette stelle: in realtà ve ne erano molte di più!

L’ammasso stellare delle Pleiadi

Nel corso del tempo, gli astronomi hanno poi evidenziato che esse sono una delle costellazioni più vicine alla Terra (infatti, sono visibili anche ad occhio nudo).

Lo studio è stato condotto mediante telescopi terrestri e spaziali ed ha stimato la loro età in circa 100 milioni di anni: parliamo infatti di circa 1000 stelle giovani e luminose, le quali si trovano a circa 440 anni luce dalla Terra, il cui nucleo ha un raggio della misura di circa 8 anni luce.

L’ammasso è anche in rapido movimento, con una velocità stimata di circa 7,4 km/s, rispetto alla velocità del sistema solare.

Inoltre, alcune di queste stelle, sono anche più luminose del Sole!

Detto questo, è bene sapere che uno dei motivi per cui le Pleiadi sono così importanti per la scienza è che esse sono state utilizzate per stimare la distanza tra le stelle.

In aggiunta, le Pleiadi sono anche state utilizzate per studiare la formazione delle stelle, poiché le stelle dell’ammasso hanno tutte la stessa età.

Pertanto, al giorno d’oggi, le Pleiadi sono ancora oggetto di studio, venendo ammirate dagli astronomi e dagli appassionati di astronomia di tutto il mondo.

Si presume, inoltre, che grazie alle loro caratteristiche uniche ed alla loro bellezza, le Pleiadi continueranno ad affascinare le persone ancora per molti anni a venire!